Andrea Viviani (Tione di Trento, 1970) realizza opere scultoree capaci di indagare la dimensione naturale attraverso l’utilizzo della ceramica, un materiale che, grazie sue peculiarità e alle sue infinite potenzialità, nelle mani dell’artista diviene sostanza organica, viva, traspirante. È infatti proprio a partire dal semplice blocco di terracotta che emergono elementi che sembrano essere estrapolati dal contesto naturale, restituendo così opere dalla varietà polimorfica, capaci di confondersi tra minerali e pietre e coralli. Irregolarità, imperfezione, ma al tempo stesso armonia ed equilibrio sono la formula alla base della ricerca artistica di Viviani che, grazie alla sua sapienza manuale, è in grado di dare vita a sculture che sembrano vibrare al semplice tocco di luce.
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L’imperfezione formale che contraddistingue e determina questo immaginario diviene l’elemento determinante, dimostrandosi capace di trasformare queste opere da mere sculture a composizioni vive. Le forme e le composizioni che ne derivano si riscoprono ora in grado di mutare, catturando luce e aria, restituendole in una rielaborazione nuova e completamente inedita, caratterizzata dalla dimensione dell’indefinito, dell’incompleto. Queste forme iridescenti, segnate apparentemente dal trascorrere del tempo e dall’azione degli agenti atmosferici, sono frutto dell’antica tecnica Raku: una tecnica di cottura giapponese che permette alla ceramica di conservare e preservare la propria bellezza naturale, ponendosi ora come superficie increspata e riflettente di un ruscello di montagna, ora come un totem proveniente da tempi e culture lontane. Le opere di Andrea Viviani assumono così un valore simbolico, animista, profondamente influenzato dalla filosofia ed estetica antica.