Roberto Malquori

Roberto Malquori (Castelfiorentino, 1929) è riconosciuto come uno dei maggiori esponenti della Pop Art italiana, ottenendo a partire dagli anni ‘60 un riconoscimento tanto nazionale, quanto internazionale, grazie ad una produzione capace di indagare la società, i costumi e le dinamiche della seconda metà del Novecento attraverso la sua peculiare ricerca artistica. Malquori partecipa attivamente alle esposizioni del Gruppo 70, collettivo artistico orientato verso una ricerca interdisciplinare, capace di integrare al medium prettamente artistico anche poesia, fotografia, sociologia e teatro. Protagonisti indiscussi delle sue opere, i volti delle celebrità del tempo che, attraverso la tecnica del décollage - inteso nell'accezione di “decollo”, di distacco dell'anima dell'immagine da rotocalchi e manifesti, come diversificazione da ogni altra espressione artistica coeva -, vengono inseriti all’interno dello spazio della tela componendo un repertorio iconografico che diviene testimonianza visiva di un periodo storico caratterizzato dall’avvento dei mass media.

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I protagonisti dello showbiz, riflettono infatti la ricerca Pop che si stava sviluppando parallelamente oltreoceano, grazie ai lavori di Andy Warhol e dei collage di Rauschenberg. L’artista inserisce all’interno della sua poetica una velata critica nei confronti della fascinazione verso il nuovo mondo delle immagini: i volti delle pubblicità e dei manifesti diventano ora vuoti, prati della loro anima: ciò che emerge è la superficie, frammenti di vita umana irreversibilmente disumanizzati fino a diventare vacua icone contemporanee da venerare e idolatrare. La ripetizione ossessiva, l'accumulo si trasformano, tramite il capovolgimento e l'affastellamento dei segni, in un caleidoscopio di associazioni oniriche che ingloba forme e motivi simbolici tratti dagli ambiti culturali più eterogenei, passati e futuribili, per creare ambienti momentanei della vita, improntati al culto dell'effimero e capaci di provocare nello spettatore il cosiddetto “détournement”.

Opere