“…crudezza segnica e cromatica alla Ludwig Kirchner, espressività lirica degna di Alexej von Jawlensky…”.
(Alessandro Trabucco)
LA RICERCA:
Dopo una rigorosa formazione tra arte ed architettura, Fabrizio Braghieri decide di liberarsi dalle regole dell’accademia e dai canoni dell’educazione, scegliendo di dipingere usando la mano sinistra: lo fa per mettersi alla prova, in una continua tensione tra il fare e il negare che emerge come un filo rosso dalla sua ricerca oramai ventennale.
Come la critica più attenta e sensibile al suo linguaggio ha saputo sottolineare, quando egli dipinge raggiunge vette di “crudezza segnica e cromatica alla Ludwig Kirchner, di espressività lirica degna di Alexej von Jawlensky”. Sono i ritratti ad esprimere la potenza espressiva della sua ricerca artistica: più che volti, essi sono teste memori di quelle di Francis Bacon, teste tese tra carne e spirito, materia e ideale. Nel processo creativo, passa dalla tecnica a olio, scegliendo colori densi e grumosi, all’uso di pennarelli dal tratto e dallo spessore diversi, stesi con la furia di vedere il risultato, tipica del bambino eccitato davanti alla scoperta della forma; utilizza tessuti militari per apporvi fiori colorati ed esprimere un messaggio di pace; sperimenta materiali diversi trasformandone la funzione in opere scultoree che giocano con il significato: così il cuore rivestito di nastro adesivo “FRAGILE” dichiara la delicatezza dei sentimenti.
CENNI BIOGRAFICI:
Nato a Milano nel 1967, consegue il diploma al liceo artistico di Brera e si laurea in Architettura al Politecnico di Milano.
La sua attività espositiva inizia nel 1992, in occasione della collettiva Arte ed Architettura presso il Politecnico di Milano; seguono mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero: tra le prime, si ricordino la recente in India, dal titolo Dadaumpop, a cura del Ministero degli Esteri e itinerante a Mumbai, New Delhi, Calcutta nel corso del 2011 e Studio Maffei Milano-New York a New York, nel 2010; ancora a New York, partecipa a New York Photo Fair nel 2006. La sua attività espositiva è intensa anche in Italia, come dimostra la recente mostra personale presso la Boutique Fabriano a Roma, Paper People (2014), la mostra al Museo Poldi Pezzoli, Milano (2012); la mostra Luna e l’altra. The art side of the moon, dedicata allo sbarco dell’uomo sulla Luna e curata dalla Galleria Colossi Arte Contemporanea; la mostra a Palazzo della Triennale, Milano (2006).
Un notevole successo hanno ottenuto le sue installazioni presso le boutique “Gilli e Vic Matié” a Milano nel corso del 2009, dove l’energia e l’ironia sottile che caratterizzano il suo linguaggio sono state utilizzate dall’artista per parlare di temi di denuncia sociale.
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