Dopo il successo dell’installazione, Creating Dialogues, composta da monumentali lettere disposte, nel 2015, in una delle vie principali del 798 Arti District di Pechino, oltre che al Tian Quiao Center for Performing Art e nella Beijing News Pulblishing House, finalmente l’artista toscano Rudy Pulcinelli (Prato, 1970), attivo da oltre trent’anni in Italia e all'estero, porta la sua installazione site-specific Dialoghi nella piazzetta di Corsia del Gambero, proprio di fronte agli spazi espositivi della galleria. L’installazione, situata nel cuore del centro storico di Brescia, è composta da un assemblamento piramidale di grandi lettere che si intrecciano, plasmate nella purezza del polistirolo bianco ad alta densità e tratte dai sette alfabeti più diffusi al mondo: latino, greco, cirillico, cinese, arabo, ebraico e giapponese. La struttura si erge con la solennità di un tempo e conferisce una forma estetica solenne ai grafemi che, dilatatati ed espansi nello spazio, intrecciati a formare una rete di interconnessione tra i diversi linguaggi del mondo, diventano un monumento atto ricordare e tramandare l’importanza del dialogo e della comunicazione per la formazione di una dimensione interculturale e metalinguistica, in grado di superare le barriere delle differenze etniche.
Nella rete astratta di connessioni socio-culturali (il macrocosmo della collettività) che ogni lettera alfabetica va a formare connettendosi all’altra, ognuna rappresenta metaforicamente un microcosmo, l’individuo nella sua singola specificità, misura basilare della società, una “cifra”, un elemento distintivo e caratterizzante di una tradizione culturale, ma anche un “concetto sostanziato”, estrinsecazione visiva di un intero bagaglio di esperienze esistenziali che solo il linguaggio può esprimere, comunicare, tramandare e custodire nella memoria collettiva. Pulcinelli insegue il sogno di conferire, tramite il linguaggio espressivo dell’arte, l’utopia dell’esperanto: nelle sue opere, la lettera diviene un segno universale, nuovo logosiconico, assume la dignità estetica di immagine che domina il campo visivo della rappresentazione artistica come elemento costitutivo di una trama che si dispone in conformazioni spaziali sempre diverse all’interno dello svolgersi del discorso scultoreo e installativo dell’artista: talvolta, è un sottile flusso di lettere interrelate che scorrono a cascata su una superficie piana bidimensionale, plasmate nella superficie dal colore caldo, bruno e terroso dell’acciaio corten, oppure del ferro o dell’accaio ricoperto di bianco, colore che richiama la carta, la pagina, ma anche del senso della purezza nella filosofia orientale. Così è composta, infatti, l’installazione permanente White connections, realizzata nel 2013 presso il Baimamedo Tibetan Art Center, all’interno del 798 Art Zone di Pechino, in Cina.