Tra rimandi alla pop art, per quella energia plastica sempre presente nelle opere di Pasquali, e riscoperta del potere cinetico virtuale delle forme e dei colori, l’artista interpreta perfettamente il clima che il progetto londinese vuole rievocare: la grande annata italiana del 1963.
Anno di trasformazioni economiche, di messaggi ecumenici, di mutamenti sociali e politici; anno che anche nell’arte portò a fondamentali cambiamenti, con il superamento dell’Informale, l’affacciarsi della pop art, il delinearsi dell’arte programmata.
E se gli Achrome di Piero Manzoni, che proprio in quell’anno lasciò la scena, scuotevano le coscienze del pubblico con bianchi e soffici batuffoli di cotone, panini ricoperti di caolino, polistirolo leggero, carte piegate, Francesca Pasquali a distanza di oltre cinquant’anni crea tessuti policromi partendo da elementi di scarto o oggetti semplici, nell’attesa che lo sguardo del pubblico possa sempre riscoprire il potere salvifico, estetico ed etico, dell’arte quando è vera ricerca.
Sorridenti ed enigmatici, Sixties Spiderballs esemplificano perfettamente questo messaggio.
The House of Peroni
64, Lincoln's Inn Fields, 1 E 5 AB, London