Pietro Pirelli

(Roma, 1954)
Pietro Pirelli, musicista, performer e compositore per strumenti elettronici e acustici, è presente a livello internazionale con le sue installazioni sonoro-luminose, capaci di creare un'inedita sinfonia multisensoriale, grazie all'affascinante intreccio di suggestioni visive e musicali.
I grandi strumenti musicali multimediali da lui ideati superano il puro ambito del sonoro per esplorare le potenzialità espressive della luce e di materie come l'acqua, la pietra e il ghiaccio. Se attivati da sollecitazioni esterne, oltre che suonati dall'artista stesso, producono un proliferare di accadimenti acustici e luminosi in divenire che, modulati ritmicamente dal suono, si espandono nell'ambiente circostante in un riverbero sinestetico. Pirelli installa e suona le sue opere sia in ambienti naturali che in luoghi pubblici, sedi di fondazioni e musei, palazzi storici e luoghi di culto, dando vita ad interventi meditativi che mutano la percezione estetica dei luoghi.
Uno di questi strumenti è l'Idrofono o Lampada sensibile, un futuristico tamburo sensibile al suono e alla luce, come lo definisce l'artista stesso, capace di far suonare una materia impalpabile come l'acqua. Nell'Idrofono essa si accende di sonorità nascoste, generate dal moto ondoso che si attiva con il tocco delle dita o la vibrazione di uno strumento su una superficie di acqua cristallina. Se attraversata da un fascio di luce, essa fa risuonare tutt'intorno la voce dello strumento, generando una continua evoluzione armonica di immagini dalle forme caleidoscopiche; con uno scatto fotografico, l'artista blocca questo divenire in “fonogrammi di luce”, in istanti congelati nel tempo: le sue Idrofanie, moderni “rayogrammi” scritti non solo con la luce, ma anche con il suono. Ogni Idrofania riporta esattamente, nel titolo, l'istante irripetibile in cui è apparsa questa immagine di luce scritta dal suono, nell'arco di una sera del giorno 12 agosto 2015. Il titolo di ogni opera testimonia con precisione il momento dell'unica apparizione di questa immagine, il Frame, indicandone ore, minuti, secondi e frazioni di secondo.

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Nel 2012, Pirelli ha presentato l'Idrofono Pelle di donna in occasione della mostra Pelle di Donna. Identità e bellezza tra arte e scienza, a cura della Fondazione Mazzotta, Pietro Bellasi e Martina Mazzotta, presso la Triennale di Milano. In questa occasione, ha suonato questa installazione tramite percussioni su un tamburo-schermo per creare onde sonore che si riverberano sulla superficie del disco di acqua soprastante.
L’Idrofono riflette uno stato di purezza mentale assoluta per l'atmosfera suggerita dall’acqua cristallina che rimanda alla condizione idilliaca di pace spirituale tipica della filosofia Zen. Queste suggestioni orientali hanno infatti portato Pirelli ad installare i suoi Idrofoni all'interno di monasteri buddisti, dove il suono si integra perfettamente nell'atmosfera rituale di meditazione spirituale; invitato a partecipare, come unico artista italiano, all'Haein Art Project 2013, in Sud Corea, ha presentato la performance Artificiale-Naturale, all'interno del suggestivo Tempio Haeinsa, considerato Patrimonio Universale dell'Umanità dall'UNESCO e circondato dal Gayasan National Park. In questa imponente e magica scultura di luce e suono, quest'ultimo è scandito da gocce che cadono su grandi petali di pietra, scivolando da una mano di ghiaccio sospesa sulla piattaforma d'acqua dell'Idrofono. In occasione di [en]counters Mumbai, sempre nel 2013, con la performance Idrofoni/Mumbai Traffic Flowers, realizzata in collaborazione con la Fondazione Mazzotta e ArtOxygen, l'artista ha installato gli Idrofoni per le vie della metropoli indiana, trasformando il sonoro frastuono del traffico in fiori di luce proiettati sui corpi dei passanti.
Il Coro di Idrofoni per Fotodendro e Idropiro, presentato a Palazzo Bevilacqua Ariosti in occasione di ArteFiera Bologna 2014, moltiplicava e sovrapponevale molteplici potenzialità acustiche e visive di tre Idrofoni sostenuti dalla presenza totemica di fronde di bambù. Gli impulsi sonori, che il pubblico poteva generare percuotendo con un battente di cotone una grande sega circolare, trasformata in un mistico gong, generavano immagini di luce; attraverso dischi d’acqua vibrante, le immagini erano proiettate nello spazio tutt’intorno, in un rigenerarsi continuo di proiezioni di luce dalle molteplici forme geometriche. In quel luogo, che un tempo ospitò una sessione del Concilio di Trento, attorno al grande Fotodendro, un coro gregoriano, sostenuto dal suono di una sfera di cristallo, faceva vibrare l'acqua cantando.
Altra sua invenzione è Arpa di Luce, nella quale i raggi laser corrono paralleli come le corde di una maestosa arpa, trasformando l'ambiente circostante in un'architettura di luce, oltre che in una cassa armonica nella quale risuona la musica. Se lambite dal moto oscillatorio di pendoli (Laser Wave Pendulum), le corde di luce attivano il loro dispositivo acustico, creando un'infinita composizione musicale, accompagnata dal proliferare ritmico di proiezioni luminose. L'Arpa di Luce è stata installata presso presso il Teatro delle Tese, in occasione del 55° Festival di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia nel 2011 e presentata, inoltre, al Luminale Frankfurt (Germania), al MAGA di Gallarate, nella Rocca Paolina di Perugia, a Nazareth (Israele), al Piccolo Teatro di Milano e in Piazza Duomo a Monza.
Nel maggio del 2014, i suggestivi Trepponti di Comacchio, porta fortificata della città, hanno ospitato per tre notti l'installazione Arpa di Luce, accompagnata dalle live performance del musicista palestinese Wisam Gibran e del contrabbassista italiano Lorenzo Serafin. I raggi di luce laser, tesi fra le due torri, quasi a sbarrare il varco verso il mare con un'affascinante rete luminosa, sono lambiti da undici pendoli, Wave Pendulum, che, avviati, creano una musica infinita oscillando sulle corde laser e proiettando figura a serpentina in divenire. Il progetto site-specific è stato ideato per l'apertura del Ravenna Festival 2015, in collaborazione con il Comune di Comacchio, nell’Anno Internazionale della Luce 2015 (ILY 2015).
Grande riscontro di pubblico e critica hanno ha suscitato la sua installazione sonoro-luminosa Arpa di luce presso il MACRO di Roma, realizzata in occasione del RomaEuropa Festival 2014, composta da lunghi raggi di luce laser verdi che corrono paralleli come corde di un'arpa che vengono tese tra gli estremi di uno spazio architettonico, trasformandolo in una tavola armonica, in una cassa di risonanza di un grande strumento musicale che si aziona toccando i fasci di luce. È stato inolte invitato a partecipare all'edizione del festival che si svolgerà nell'autunno del 2015 come artista di punta con l'installazione Fotodendro.
Con il termine Il Suono Liberato, Pirelli definisce una parte importante della sua ricerca artistica: l'esplorazione musicale dello straordinario universo espressivo delle Pietre Sonore di Pinuccio Sciola, con le quali si esibirà per anni, suonandole in sempre diverse formazioni vocali e strumentali, come il concerto-spettacolo Le Apocalissi che ha inaugurato il Ravenna Festival 2007.
L'artista e compositore ha saputo così inventare un linguaggio artistico innovativo, antico e futuribile al tempo stesso. Con le più innovative tecnologie elettroniche ha dato un nuovo mezzo di espressione alla luce, simbolo del divino, ma anche parte integrante delle nuove tecnologie multimediali impiegate nell’arte, basti pensare all'Optical e l'arte cinetica-programmata. Pirelli si pone nel solco dell'eredità di questa tradizione di padronanza delle nuove tecnologie per intrappolare un elemento naturale ed effimero come la luce ma, in quanto musicista, lascia che sia il suono a modularla.
L'artista ha collaborato con il Living Theatre al MaMa di New York, con il Teatro National di Lisbona e il Piccolo Teatro di Milano, oltre che con importanti festival internazionali dedicati al cinema, alla musica, alla luce e alla multimedialità: il Göteborg Film Festival, in Svezia, il Festival Musica di Strasburgo, in Francia, il Luminale Frankfurt, in Germania, la Biennale Internazionale della Luce LuzBoa di Lisbona, il Ravenna Festival e il RomaEuropa Festival. Ha esposto, oltre che alla Biennale di Venezia, in importanti istituzioni e musei sia in Italia che all'estero: il MACRO di Roma, la Triennale di Milano, la Collezione di Villa Panza a Biumo (Va), il Palazzo Reale, il Castello Sforzesco, lo Spazio Krizia e il Parco Nord di Milano, i Sassi di Matera, la Basilica di San Francesco di Assisi, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti a Palermo, l'Accademia Filarmonica di Verona, la Rocca Brancaleone di Ravenna, il Mam. Museu de Arte Moderna di San Paolo, in Brasile e il Jardin du Luxembourg di Parigi.

 

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