Marco Sudati
In un mondo in cui a fare da padrone sono disordine e nequizie, Marco Sudati (Cremona, 1948) ci regala, attraverso le sue opere, una forma di evasione, dando vita ad una realtà sognante e poetica. Gli scenari e i paesaggi che ci regala l’artista sono frutto di una restituzione naif, dalla quale emerge un indissolubile sentimento di serenità e armonia. Gli elementi compositivi delle sue opere sembrano infatti protagonisti anonimi di attimi di collettività, estrapolati probabilmente da una sagra di paese o da una festa in piazza: bambini, ciclisti, musicisti, ambulanti, ma anche animali, strumenti musicali e paesaggi collinari abitano lo spazio della tela, permettendo al fruitore di carpire una narrazione familiare ed accogliente. La pittura diventa a tutti gli effetti un medium necessario per rivivere memorie e scoprire desideri nascosti: essa si presenta infatti come una raffinata composizione a mosaico, al fine di ricostruire i singoli ricordi - ora presentati come tasselli - di una memoria condivisa.
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In un percorso che conta quasi quarant'anni all’interno del sistema dell’arte, Marco Sudati è riuscito a conciliare colore, decorazione, fiaba e realtà, permettendo anche ai più grandi di poter sognare ad occhi aperti. Il suo percorso artistico inizia con una ricerca pittorica autonoma, perfezionata presso l’Istituto d’Arte Caravaggio di Brescia. Risale ai primi anni ‘70 l’avvio della sua attività espositiva che lo vedrà partecipare a vari concorsi nazionali e allestire mostre personali in varie città italiane e all’estero. Di recente Sudati ha affrontato la dimensione scultorea trasformando le sue figure stilizzate in sagome tridimensionali che sembrano intagliate in una tavola di legno, il suo supporto usuale, le “pittosculture”, dove si stagliano i racconti fiabeschi di sempre.

 

Opere